I maggiori Gruppi mondiali e italiani del settore delle telecomunicazioni analizzati hanno ricavi superiori a 9 miliardi di euro e risiedono nell’Emea (13), in Asia & Pacifico (12) e nelle Americhe (7).
Giro d’affari, investimenti e redditività operativa
Nel 2023, il giro d’affari aggregato delle principali telco mondiali è cresciuto del 2% sul 2022, con i servizi telefonici e le vendite di dispositivi in progressione dello 0,6% (-3,9% il wholesale). Più dinamici i ricavi da servizi ICT (+13,4%) a confermare la centralità dei servizi innovativi per la crescita del settore.
Nel primo semestre 2024 il giro d’affari aggregato è cresciuto dell’1,5% rispetto al primo semestre 2023. Hanno trainato il settore le società asiatiche (+2,8%), in particolare gli operatori giapponesi (+3,1%) e cinesi (+2,9%) che hanno beneficiato del rafforzamento del 5G e dell’avanzato grado di diversificazione industriale. Anche gli operatori dell’Emea sono in crescita (+1,4%), mentre le telco americane registrano una leggera contrazione (-0,2%).
Nei primi sei mesi di quest’anno gli investimenti sono diminuiti nel complesso del -5,1%, con punte del 13,6% nelle Americhe e dell’8,6% in Europa. Il Vecchio Continente è in ritardo nello sviluppo del 5G e nel raggiungimento dei target di connettività del progetto “gigabit society”. Per raggiungerli si stima siano necessari, entro il 2030, tra i € 170 e i € 200 mld di investimenti aggiuntivi a livello europeo.
Secondo l’Ericsson Mobility Report, le sottoscrizioni in 5G sono salite, nel giugno 2024, a quota 1,9 miliardi a livello mondiale (22% delle sottoscrizioni mobili complessive). Dei 320 operatori che hanno lanciato servizi commerciali in 5G, solo una sessantina offre la modalità 5G standalone.
In termini di redditività operativa, il MON dei primi sei mesi del 2024 è cresciuto del 4,3%, grazie all’Emea (+11,7%) e alle società cinesi (+8,2%). Le società europee hanno registrato un incremento del MON del 15,5% determinato principalmente dalla performance di Vmed O2 UK (da € 85 a e € 512mln, +501,4%), TIM (+19,1%) e Deutsche Telekom (+15,1%).
Classifica dei ricavi (I semestre 2024)
Nella classifica dei ricavi totali compaiono ben 4 player asiatici tra i primi dieci operatori. China Mobile (€ 128,6mld) toglie per la prima volta la leadership alla statunitense Verizon (€ 121,2mld). Seguono la tedesca Deutsche Telekom (con € 112mld, i due terzi dei quali sviluppati negli Usa dalla controllata T-Mobile) e l’altra statunitense AT&T (€ 110,8mld), scesa dal podio dopo la cessione di WarnerMedia.
In Europa
- Deutsche Telekom € 56,3mld (+2,3% sull’1H 2023)
- Telefònica € 20,4mld (+1,1%)
- Orange € 19,8mld (+2,5%, al netto delle attività spagnole confluite in Masorange)
- Vodafone € 18,4mld (+2,8% sul 2023, senza Spagna e Italia)
- BT Group (€ 11,7mld (-1,2%)
- Altice (€ 7,6mld; - 3,8% su base pro-forma)
- TIM (€ 7,1mld; +3,5%).
Swisscom dopo la finalizzazione dell’acquisizione di Vodafone Italia salirà parecchie posizioni in classifica, con ricavi stimati in € 16,7mld.
In Europa, il primo mercato è quello tedesco con ricavi nel 2023 per € 59,9mld (+1,3% sul 2022), seguito da Regno Unito (€ 37,7mld; +3,1%), Francia (€ 37,6mld; +2,5%) e Spagna (€ 28,3mld; -0,9%).
In Italia
L’Italia è in quinta posizione per ricavi con € 27,1mld, in recupero dello 0,8% sul 2022. Estendendo il confronto al 2010, in Italia il giro d’affari del settore ha perso € 15mld (-3,3% medio annuo), con la rete mobile in maggior affanno (-49%) rispetto alla fissa (-20,7%). Tali dinamiche sono influenzate dagli effetti regolamentari e dalle pressioni competitive che hanno causato - tra giugno 2019 e giugno 2024 - una contrazione dei prezzi nei servizi telefonici pari al -14,1% rispetto al -2,2% medio europeo
Il mercato italiano delle telecomunicazioni è tra i più frammentati e competitivi del Vecchio Continente. Grazie all’integrazione di Vodafone Italia in Fastweb (attesa per il primo trimestre 2025), il numero dei player infrastrutturati attivi nel nostro Paese scenderà da 5 a 4. A fine 2023 in Italia operavano inoltre circa 20 operatori virtuali (MVNO) nel comparto mobile, oltre a una platea più numerosa nella rete fissa che ha recentemente visto l’entrata di nuovi attori tra cui Iliad, Sky, Aruba, Virgin e Enel Fibra.
Si legge nel comunicato stampa di Area Studi Mediobanca:
“La stazionarietà delle tariffe telefoniche nel nostro Paese ha contribuito a ridurre la redditività del settore. Pur non mancando meccanismi di adeguamento al carovita, gli operatori mobili virtuali (MVNO) e i second brand dei player infrastrutturati hanno proseguito anche nel 2023 la strategia di incrementare i volumi “dati inclusi” nelle proprie offerte a parità di tariffa o, in taluni casi, di lanciare promozioni a prezzi ulteriormente ridotti, in un contesto di continuo rialzo del volume di traffico (cresciuto, tra il 2019 e il 2023, del 248,1% nel mobile e del 124,7% nel fisso). La progressiva diffusione della banda ultra-larga sostiene invece i prezzi e i ricavi nel comparto fisso”.
Il rialzo dei costi operativi, degli ammortamenti e degli interessi passivi - con ricavi in sofferenza - hanno portato nel 2023 l’ebit margin dei principali gruppi italiani in territorio negativo (-0,1% dal +12,6% nel 2019), rispetto al +16,1% segnato dalle big dell’Emea (+13,1% nel 2019).
Nel primo semestre 2024 i ricavi domestici dei principali operatori italiani (esclusa Vodafone per l’indisponibilità delle ultime relazioni infrannuali) sono in crescita dell’1,9%. La telefonia fissa è cresciuta del 3,9%, confermando l’andamento positivo già osservato nel 2023, mentre il comparto mobile ha proseguito il trend calante (-1%).
La contrazione del fatturato è concentrata nelle divisioni mobili di Wind Tre (-4,5%), TIM (-1,8%) e PosteMobile (-0,6%). Continua la crescita di Iliad Italia (+11,3%) grazie anche ai servizi di telefonia fissa lanciati a gennaio 2022 e di Fastweb (+7,1% i ricavi complessivi, +13,7% nel mobile).
Nel 2023 TIM (attività italiane) è prima per fatturato (€ 11,9mld; +0,5% sul 2022) davanti a Vodafone (€ 4,8mld; +0,4%), Wind Tre (€ 4,1mld; -3,4%) e Fastweb (€ 2,6mld; +6,2%), con Iliad in 5ª posizione (€ 1,1mld; +16,5%). Escludendo le società di minor dimensione, nel quinquennio 2019-2023 Fastweb è l’unica a crescere (+18,3%), mentre le Big 3 segnano contrazioni comprese tra il 14% e il 19%, con le maggiori difficoltà concentrate nel segmento consumer.
Richieste del settore alla commissione Europea
A fine 2023, i CEO delle principali telco europee hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione Europea segnalando la frammentazione del mercato e la marcata competizione e chiedendo di:
- aggiornare e uniformare il quadro regolamentare delle telecomunicazioni caratterizzato da regole spesso differenti da Paese a Paese
- introdurre un contributo equo e proporzionato agli investimenti sullo sviluppo delle infrastrutture di rete da applicare alle BigTech, i maggiori generatori di traffico.
Fonte: Area Studi Mediobanca (Report Telco 2024)