Il 2024 sarà ricordato come l’anno delle grandi operazioni nel settore telecomunicazioni, con la chiusura a luglio dell’operazione FiberCop (rete TIM) acquisita dal fondo internazionale KKR, e la nascita del nuovo corporate brand Fastweb + Vodafone, ora primo operatore italiano con 20 milioni di linee mobili e 5,6 milioni di linee fisse. La nuova rete conterà oltre 20.000 siti radiomobili e 74.000 km di infrastruttura fissa (il 50% in FTTH) che assicurano un’ampia e capillare copertura.
Quote di mercato
Secondo il Rapporto AGCOM del dicembre 2024:
- Fastweb + Vodafone deterrà il 30,1% del mercato mobile, superando TIM (27,1%) e WindTre (23,7%)
- nelle SIM “human” la quota aggregata sarà del 26,1%, davanti a WindTre (24%) e TIM (23,5%)
- nella banda larga e ultralarga Fastweb + Vodafone raggiungerà il 29,4%, seconda solo a TIM (36,4%)
- per le linee fisse in fibra la nuova società guiderà il settore con 32,5%, superando TIM (26,3%) e WindTre (17,2%).
L'operazione è costata a Swisscom 8 miliardi di euro cash. L’integrazione consentirà di ottimizzare i costi, con sinergie stimate in 600 milioni di euro annui, e di accrescere gli investimenti in infrastrutture e innovazione. I ricavi derivanti dalla vendita saranno destinati alla riduzione del debito netto del Gruppo Vodafone. Inoltre, il Consiglio di amministrazione di Vodafone Italia prevede di restituire fino a 2 miliardi di euro agli azionisti, una volta conclusa l’operazione.
Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb dal 2023, guiderà la nuova società che sarà gestita da un unico Executive Committee. Renna ha dichiarato: “Unendo le forze, creiamo un’azienda più solida e innovativa, pronta a trainare il Paese verso un futuro digitale sostenibile a beneficio di consumatori e imprese”.
Secondo il CEO di Swisscom, Christoph Aeschlimann, "Questa operazione rafforza l’intero Gruppo, migliorando il nostro posizionamento in Italia e generando valore a lungo termine per tutti gli stakeholder, con un incremento dei flussi di cassa e dei futuri dividendi".
Se da un lato la fusione riduce la concorrenza, dall’altro dà vita a un colosso capace di offrire soluzioni commerciali competitive e servizi all’avanguardia. I marchi Vodafone, Fastweb e Ho-mobile resteranno attivi almeno fino al 2030.
Il via libera di Antitrust e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha spianato la strada all’operazione. L’AGCM ha però imposto impegni ben precisi, tra cui l'obbligo per Fastweb di continuare a offrire servizi wholesale a operatori terzi e garantire trasparenza nelle gare d’appalto pubbliche per la telefonia e la connettività fissa, qualora il fornitore fosse Fastweb, o Vodafone Italia. Un fiduciario indipendente vigilerà sul rispetto di questi impegni, validi per tre anni, per prevenire rischi anticoncorrenziali.
Cosa cambia per i clienti e cosa succede ai contratti?
L’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom è tecnicamente una cessione di contratto, che mantiene inalterate le attuali condizioni contrattuali ed economiche. Per i clienti Fastweb e Vodafone, su rete fissa o mobile, non ci saranno cambiamenti immediati.
Tuttavia, in futuro, il nuovo operatore Fastweb + Vodafone potrebbe modificare le tariffe, rispettando le normative vigenti. In tal caso, ogni cliente riceverà una comunicazione con un preavviso di almeno 30 giorni e, se le condizioni economiche saranno valutate insoddisfacenti, avrà il diritto di recedere senza penali né costi di disattivazione.
Gli utenti Fastweb, che utilizzavano la rete mobile in coinvestimento con WindTre, verranno gradualmente migrati sull’infrastruttura Vodafone. Questo, secondo l’azienda, garantirà migliori prestazioni di rete per tutti gli abbonati.
Le Associazioni dei Consumatori segnalano di fare attenzione in quanto l’incertezza legata alla fusione potrebbe essere sfruttata da call center poco trasparenti per convincere i clienti a cambiare operatore, con informazioni fuorvianti. Occorre sempre diffidare da telefonate che annunciano aumenti automatici o obblighi di cambio operatore: ogni modifica deve essere ufficialmente comunicata dall’azienda.
Prospettive per il settore
La fusione tra Fastweb e Vodafone si inserisce in un settore in piena trasformazione. L’industria italiana delle Tlc attraversa una fase critica, caratterizzata da forte competizione, margini sotto pressione e la necessità di ingenti investimenti per restare al passo con l’innovazione tecnologica. Questa operazione arriva sei anni dopo l’ingresso di Iliad nel mercato italiano nel 2018, segnando un nuovo importante capitolo nelle telecomunicazioni.
Il 2025 non dovrebbe vedere grandi fusioni o acquisizioni, né la nascita di un operatore paneuropeo, nonostante le raccomandazioni contenute nel rapporto di Mario Draghi. In Italia, con la fusione tra Fastweb e Vodafone, resteranno quattro operatori mobili, favorendo ulteriori dinamiche di consolidamento. Secondo gli analisti di Ing Think, BT potrebbe vendere e Iliad potrebbe tentare l’acquisizione di WindTre, un’ipotesi difficile, ma non impossibile, se si troverà un accordo sul prezzo. Vale la pena ricordare che Iliad aveva già tentato due volte di acquisire Vodafone Italia prima che l’operazione con Fastweb andasse in porto.